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Con la Bibbia sulle onde

12-08-2006
All News
Il movimento è in espansione con centinaia di volontari in decine di Paesi
Scivolano sulle onde e predicano la buona novella sulle spiagge di mezzo mondo: sono i surfisti evangelizzatori. Sono loro i moderni "crociati" che, tra un cavallone e l'altro, trovano anche il tempo di studiare la Bibbia. A margine della tappa del campionato del mondo di surf a Hossegor, sulla costa atlantica francese, i "christian surfers" sono partiti in missione dando consigli e diffondendo le sacre scritture. Anche perché, come è noto, il Verbo giunge meglio se spinto da vento e maree.

Centottanta surfisti evangelizzatori provenienti da 25 Paesi, dall'Australia agli Stati Uniti, si sono dati appuntamento sulle dune francesi per la sesta conferenza internazionale di un movimento creato nel 1979 da Brett Davis, un surfista australiano di 20 anni, convinto di poter coniugare l'oceano con la parola del Signore. Oggi quel giovane è il direttore della Christian Surfers International, un'organizzazione con adepti in tutti i continenti.

«Abbiamo avuto - spiega Brett Davis - uno sviluppo incredibile. A Sydney, all'inizio, eravamo in due a ritrovarci in chiesa dopo un'uscita in surf. Poi dieci, venti, trenta surfisti si sono aggiunti a noi. E il movimento si è esteso a tutta l'Australia, prima di varcare nuove frontiere». Oggi l'organizzazione comprende 25 gruppi di "Christian Surfers" in 17 Paesi, con più di 400 volontari e "migliaia di patiti della tavola che si riconoscono nel nostro messaggio".

Questi sportivi evangelizzatori hanno una missione: creare un ponte tra la spiaggia e la chiesa. Più chiaro di così. Se la costa francese è stata scelta per quest'anno è proprio perché "il surf vi si è molto sviluppato e inoltre siamo poco rappresentati" spiega Phil Williams, responsabile del Csi per il Regno Unito. Quando tuttavia la spinta del mare non basta viene in aiuto il marketing. Per favorire un'atmosfera propizia alla conversione il movimento ha pensato bene di stampare la "Bibbia del surfista", un adattamento in 5 lingue del Nuovo Testamento con tanto di fumetti, foto e le immancabili testimonianze di ex campioni, tutti rigorosamente di surf, naturalmente.

Per la sua gloriosa quanto difficile missione la Csi, che dichiara di vivere esclusivamente di donazioni, si affida alle sue immagini marine e ai vari "testimonial" d'eccezione. Come l'americano CJ Hobgood, campione nel 2001 e "born again" (nato una seconda volta) da quando è stato battezzato in una cappella della Florida. Ora CJ non perde occasione per sostenere con la sua parola quella del movimento. Se lo sport gli ha permesso di realizzarsi ora l'ex campione si dedica alla fede. Bisogna riconoscerlo, le vie del Signore sono davvero infinite.
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